Ricerche sul lavoro di cura

Il lavoro di cura nella Provincia di Piacenza
E' disponibile il rapporto di ricerca "Il lavoro di cura in chiaro. Le assistenti familiari immigrate nella Provincia di Piacenza", realizzato nell'ambito del progetto "Qualità dei servizi domiciliari di cura, rafforzamento delle reti territoriali".
Lo studio, che si concentra in particolare sui territori della Valdarda, della Valtidone, della Valnure e della Valtrebbia, si basa su interviste in profondità a testimoni privilegiati (operatori sociali o sanitari, volontari o rappresentanti del Terzo settore, sindacalisti o operatori dei patronati, referenti delle associazioni di cittadini immigrati ecc…).
Tra i risultati, segnaliamo che durante la contrattazione "in alcuni casi (soprattutto di clandestinità), sembrano le badanti a soggiacere passivamente alle condizioni "prendere o lasciare" poste dalle famiglie. In altri sembra emergere una maggior contrattualità e la richiesta di spazi, garanzie, riposi che impediscono un affidamento completo della persona anziana. La soluzione "24 ore su 24" sembra meno praticabile di un tempo, il che può ovviamente creare problemi ma anche responsabilizzare la famiglia, il sistema dei servizi, la comunità nel suo complesso". È emerso inoltre, che il bisogno di formazione è avvertito dalle badanti, dalle famiglie, dagli operatori. La valutazione prevalente tra i gli intervistati è che le assistenti familiari immigrate costituiscano una risorsa preziosa ma che deve trovare riconoscimento, identità, significato all'interno di una rete di cura più ampia e articolata.
Per informazioni: Enfap Emilia Romagna, tel. 051 35.29.32 - segreteria@enfap.emr.it
Scarica qui il rapporto di ricerca

Il costo dell'assistenza
Assistere un non autosufficiente costa 18.000 euro l'anno, e le famiglie sono costrette a farsi carico di oltre un terzo di questa cifra (quasi 7.000 euro). Questo dato emerge dalla ricerca, promossa da Spi Cgil Lombardia e realizzata da  Roberta Montanelli e Alex Turrini del Cergas Bocconi, basata sull'analisi dei dati relativi a tre distretti lombardi.
L'analisi si concentra sui casi di persone costrette a letto o su una sedia a rotelle (quindi una definizione di non autosufficienza restrittiva) e il calcolo dei 18.000 euro esclude molte spese mediche, ospedaliere e ambulatoriali, ma comprende il costo-opportunità dell'assistenza familiare. Il lavoro dei familiari, in altre parole, viene contabilizzato a un valore orario pari a quello della retribuzione di una badante.
Secondo uno degli autori la spesa che rimane a carico delle famiglie "è decisamente più alta del previsto". Dall'analisi esce ridimensionato il ruolo dei Comuni e delle organizzazioni non profit.
I risultati della ricerca sono pubblicati nel volume "La governance locale nei servizi sociali. Risorse, attori, strumenti" (Egea, 2006, 156 pagine, 15 euro).
Da: www.redattoresociale.it/   (22 gennaio 2007)

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