Copertina



Giovanna Peruccci, "Sulla nostra pelle. Il corpo dell'operatore nel lavoro di cura", Carocci Faber, Roma, 2006, pp. 208, € 18,50

Nella formazione del personale sanitario, socio-assistenziale ed educativo, da sempre è forte l'attenzione agli aspetti professionali, a quelli relazionali e persino, ultimamente, a quelli concernenti il rapporto con l'organizzazione. Sono state oggetto di attenzione, quindi, le capacità intellettive, affettive e relazionali degli operatori, non altrettanto la loro fisicità, quasi che tali capacità non siano incarnate nel loro corpo al punto da condizionarlo ed esserne condizionate. Di qui l'interesse a riflettere sulle ripercussioni che anche sul corpo dell'operatore hanno il contatto ravvicinato e l'intervento su malati, non autosufficienti, persone in situazione di difficoltà e dipendenza.

L'autrice ha scelto di partire dall'esperienza, dialogando con infermieri professionali, ostetriche, terapisti della riabilitazione, operatori socio-sanitari (oss), assistenti sanitari e assistenti domiciliari e dei servizi tutelari (adest), medici, psicologi. Da questa scelta di campo, deriva la decisione di lasciar parlare gli operatori intervistati, valorizzandone la dimensione biografica. Nelle loro parole torna, con assoluta frequenza, l'espressione "sono, queste, piccole cose ma importanti". Il libro vuole parlare di queste piccole cose importanti.


INDICE:

Introduzione

1 La danza dell'intimità: il corpo nel lavoro di cura

2 Uomini e donne nei lavori di cura
 
3 Il corpo degli operatori di altre culture

4 Il corpo vestito: i panni tipici del ruolo, la divisa


Copyright | Privacy | Crediti