Ricerche
Rapporto ONU sull'invecchiamento della popolazione mondiale
Il Rapporto “Development in an ageing world” traccia un panorama delle conseguenze sociali ed economiche dell'invecchiamento della popolazione su scala mondiale. Nell'introduzione, mostra l'evoluzione demografica e riporta le linee direttrici del Piano Internazionale dell'Invecchiamento (Madrid, 2002). I capitoli successivi trattano i seguenti temi:
- l'invecchiamento nel mondo;
- le persone anziane in una società in cambiamento;
- le conseguenze economiche dell'invecchiamento;
- i redditi e le pensioni;
- i sistemi sanitari.
In appendice, dati statistici, demografici, economici e sociali.
Il rapporto è scaricabile dal sito www.un.org
Da: Centro Maderna
 
Assistenza familiare agli anziani in Europa
Eurofamcare è una ricerca finanziata della Comunità Europea, avente l’obiettivo di produrre una conoscenza puntuale dei servizi di supporto in favore dei caregivers di persone anziane. Tale progetto di ricerca si è reso necessario a fronte della variabilità di questo tipo di interventi fra i diversi paesi europei, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Il fine è quello di agevolare i processi di decisione politica finalizzati a supportate le famiglie che sostengono anziani non autosufficienti.
Scarica qui il rapporto "Servizi di Supporto per Assistenti Famigliari di Anziani in Europa: Caratteristiche, Copertura e Utilizzo. EUROFAMCARE. Rapporto Nazionale per l’Italia”.
Da: Centro Maderna 
 
Ricerca del Ministero dell’Interno sull’immigrazione in Italia
La “Prima ricerca sociale sull’immigrazione in Italia”, commissionata dal Ministero dell'Interno alla Makno e Consulting, mira ad indagare sulla reciproca visione che gli immigrati e gli italiani hanno dell’”altro”. Lo studio è basato su un’indagine di tipo qualitativo e una di tipo quantitativo, che ha coinvolto 1.000 cittadini italiani e 2.000 immigrati. 
Scarica la sintesi della “Prima ricerca sociale sull’immigrazione in Italia”
Scarica l’”Indagine estensiva sugli immigrati”
Scarica l’”Indagine estensiva sugli italiani”

Non autosufficienza: ruolo e attività del patronato sindacale
È sempre più necessario per il Patronato, soggetto a difesa delle tutele sociali individuali, implementare e sviluppare nuove funzioni quali quella del segretariato sociale, attraverso attività di informazione (sui diritti) e di orientamento (sui servizi ed interventi territoriali) rivolti alle famiglie/cittadinanza che si trovano ad affrontare situazioni problematiche dovute alla cura di una persona anziana non autosufficiente. L’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) ha prodotto il rapporto di ricerca “Territori e non autosufficienza. Il ruolo e le attività del patronato sindacale", per fornire al Patronato nazionale Inca, ”un quadro sul tema della non autosufficienza e delle risposte offerte dai sistemi locali di welfare.
Il rapporto di ricerca è dunque strutturato in tre parti:
1. La non autosufficienza degli anziani: nuovo profilo di rischio e vulnerabilita’ sociale;
2. I servizi territoriali per la non autosufficienza: un’ indagine di campo nei 100 comuni capoluogo di provincia;
3. L’integrazione delle assistenti familiari immigrate nella rete dei servizi territoriali
Scarica qui il rapporto
Da: Ires
 
La discriminazione delle lavoratrici immigrate addette alla cura
Secondo una ricerca delle Acli, i tipi principali di discriminazione cui vanno incontro le donne immigrate che prestano lavoro di cura nelle famiglie del nostro paese, sarebbero quattro. 
La discriminazione all’ingresso basate sugli stereotipi culturali, la discriminazione contrattuale (l’informalità che regola il mercato del lavoro domestico si risolve a tutto svantaggio dei lavoratori che in virtù di una posizione debole si trovano costretti ad accettare condizioni contrattuali penalizzanti; discriminazione nelle condizioni di lavoro: anche queste sono infatti legate allo scarso potere contrattuale: discriminazione nelle opportunità di miglioramento: il lavoro domestico-assistenziale in alcuni casi rappresenta una “gabbia occupazionale”.
Le colf che stanno peggio di tutte sembrano comunque essere quelle con un unico committente. Quelle più esperte del lavoro in Italia e da più tempo nel nostro paese riescono infatti a cavarsela con la pluricommitenza, ovvero diversificando le loro collaborazioni o – quando va bene – i veri e propri contratti di lavoro.
La ricerca, curata da David Recchia e Gianfranco Zucca, è stata sviluppata su cinque città-campione – Treviso, Torino, Cagliari, Roma e Napoli – e si basa su 702 interviste.
Da: Redattore Sociale  (notizia del 22.11.2007)
 
Gli occupati nel settore domestico in Alto Adige
È dedicato all’aggiornamento sui dati degli occupati nel settore domestico in Alto Adige il numero 12 di "Mercato del lavoro news", la pubblicazione dell’Osservatorio mercato del lavoro.
Dai risultati emerge che nel 2006 in media oltre 2.200 persone in Alto Adige (per il 55% cittadini stranieri) erano regolarmente assunte nel settore, per il 95% donne. Le assunzioni riguardano collaboratori domestici, badanti e babysitter. I cittadini italiani lavorano prevalentemente come colf, le badanti provengono invece in gran parte da Paesi europei non UE, in particolare Ucraina e Moldavia.
Scarica qui la pubblicazione 
Da: Donne e lavoro 
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