Ricerche sul lavoro di cura

Il mercato privato dell'assistenza nelle Marche
Il 25% delle badanti è priva del permesso di soggiorno e il 43% non ha un regolare contratto di lavoro. Il reddito netto percepito è di 700 euro al mese e il carico di lavoro è spesso superiore alle 8 ore giornaliere. Queste le condizioni in cui si trovano a vivere e lavorare le assistenti familiari nelle Marche (stimate intorno alle 13-14 mila unità), prevalentemente donne con un livello di istruzione medio-alto, sposate, provenienti dall'Europa dell'Est.
Questi sono alcuni dei dati più significativi emersi dalla ricerca sul mercato straniero dell'assistenza familiare condotta dalla ARMAL (Agenzia Regionale Marche Lavoro) e dal Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università Politecnica delle Marche.
L'indagine, che ha coinvolto 600 lavoratori stranieri, famigliari di assistiti e osservatori privilegiati, ha avuto l'obiettivo di esplorare controllare questa forma di welfare privato, un fenomeno letteralmente esploso negli ultimi anni, ma ancora poco regolato dalle politiche pubbliche.
Il rapporto di ricerca contiene conclusioni e indicazioni preziose nella direzione di fare emergere e qualificare il lavoro di cura, in particolare attraverso ciò che viene definito "l'assegno servizio" alle famiglie per evitare il ricorso al lavoro sommerso e l'agevolazione dell'incontro domanda-offerta con l'apertura di sportelli dedicati.

Il rapporto di ricerca è scricabile al seguente indirizzo: www.lavoro.marche.it/portale/News/DettaglioNew.asp?IdNew=235

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